Nicola Servadei è un agricoltore di Faenza che produce frutta da generazioni. Lo scorso maggio ha vissuto «una delle nottate che non dimenticheremo mai più». La sua azienda ora è una distesa di acqua e fango, l’intera produzione agricola da buttare.
Per Servadei, come per gli altri agricoltori, non è una novità.
Se a maggio è stata l’acqua, l’anno precedente era stata una gelata notturna a devastare il raccolto. Quell’evento climatico estremo era stato l’ultimo di una lunga serie e l’aveva costretto a sradicare centinaia di alberi perché non era più redditizio tenerli in produzione.
Quella di Servadei è una storia come tante. Se pensiamo alla siccità anomala che ha colpito il nostro paese e l’Europa durante il 2022, è facile immaginare quanti produttori si trovino oggi in una situazione simile.
Questi eventi estremi incidono sulla forma, la dimensione e l'aspetto estetico dei frutti. Frutti che spesso sono ugualmente buoni e genuini, ma se non sono grandi, lucidi e perfetti vengono scartati dai supermercati.
La storia di Nicola è quella di migliaia di aziende agricole in tutta Italia, che Terra! ha raccontato nel rapporto #SiamoAllaFrutta.
Le filiere ortofrutticole sono schiacciate tra la crisi climatica e questa ossessione per l'estetica dei supermercati, che causa un enorme spreco alimentare!
Chiedi alla Grande Distribuzione Organizzata di sostenere i produttori agricoli vittime dell'alluvione
Crediamo che supermercati e discount abbiano il dovere di ascoltare il grido di aiuto dei agricoltori delle campagne romagnole.
Per questo chiediamo che i supermercati sostengano OGGI i territori colpiti dal nubifragio, acquistando frutta e verdura anche non esteticamente perfetta.
Non è più possibile accettare questo negazionismo climatico. Come potrà sopravvivere l’agricoltura se la GDO non si fa carico di questa crisi?
Le immagini ci mostrano frutti ammaccati, spaccati: prodotti agricoli che non arriveranno sugli scaffali a causa di consuetudini a cui la grande distribuzione ci ha abituato. Il rischio è che questa estate le catene della GDO presenteranno banchi pieni di frutta perfetta, ignorando i disastri del nostro territorio e importando dall’estero prodotti esteticamente impeccabili.
Le rigide regole di selezione applicate vanno cambiate: non è possibile presentare ai consumatori una realtà che sui campi italiani non esiste.
Crediti foto: Giovanni Culmone
Crediti video: Andrea Rolli per Quante Storie