Terra! in piazza il 14 dicembre contro il Ddl Sicurezza

Pubblicato da Redazione

il 09/12/2024

manifestazione

Come parte della rete No Ddl Sicurezza “A pieno regime”, formata da 200 associazioni, partiti e organizzazioni sociali, anche noi saremo in piazza sabato 14 dicembre, nel corteo che alle ore 14:00 partirà da Piazzale del Verano e raggiungerà Piazza del Popolo, a Roma.

Nata il 16 novembre scorso con un'assemblea aperta presso l'Università La Sapienza di Roma, "A pieno regime" unisce tante realtà diverse impegnate nella tutela dei diritti umani, nel contrasto al disegno di legge n°1660 del governo Meloni, noto come "ddl sicurezza". Il provvedimento introduce circa 30 modifiche al codice penale, introducendo nuovi reati e ampliando le pene per alcuni reati già esistenti. Il ddl ad esempio porta fino a vent'anni la detenzione per chi protesta nelle carcerti e nei Centri per il rimpatrio (CPR); prevede la detenzione dai 2 ai 7 anni per chi occupa una casa destinata al domicilio altrui; prevede che i blocchi stradali diventino reati con reclusione fino a quindici anni per resistenza attiva a pubblico ufficiale, fino a quattro anni per resistenza passiva e apre al carcere per donne incinte e neonati.

Ecco perché abbiamo costruito una grande mobilitazione nazionale per chiedere il ritiro di un provvedimento che attacca le radici della democrazia e della partecipazione di tutti: il libero dissenso. Il disegno di legge, già approvato alla Camera a settembre e ora in discussione al Senato, rappresenta una minaccia concreta ai diritti costituzionali, puntando a intimorire le donne e gli uomini che intendono lottare per le proprie e le altrui libertà.

Come associazione ambientalista, che ogni giorno immagina e costruisce un futuro diverso, è doveroso esserci contro una misura che vorrebbe gettarci nel più oscuro passato di questo paese, quando bisognava obbedire ad una sola egemonia, politica e di pensiero.

Insieme ad altre forze democratiche e antifasciste, il 14 dicembre saremo con i nostri corpi nelle strade di Roma per ribadire il valore democratico del conflitto e per urlare a questo governo che non accetteremo alcuna riduzione dello spazio di dissenso.



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