Terra! in piazza contro il Dl lavoro per un reddito ecologista
Pubblicato da Redazione
il 28/06/2023
In attesa del voto finale di domani che trasformerà il DL Lavoro in legge, questa mattina, una delegazione della campagna Ci vuole un reddito, tra cui Terra!, si è raccolta in presidio a Roma, davanti al Pantheon, per dire NO allo smantellamento del reddito di cittadinanza e alla precarizzazione del lavoro. Due effetti del DL che sicuramente si vedranno molto presto e che aumenteranno insicurezza sociale e povertà.
Durante questi mesi, insieme a sindacati, associazioni, enti del Terzo settore che lavorano su ambiente e sociale, Terra! ha partecipato a momenti di incontro con percettrici e percettori del reddito e con alcuni rappresentanti delle opposizioni, per provare ad unire le battaglie comuni contro il disegno del governo Meloni. Stando ai dati dell'Ufficio parlamentare di bilancio, senza la misura del reddito, saranno 500mila i nuclei familiari che resteranno privi di sussidio e in condizioni di marginalità. Mezzo milione di famiglie, su cui il governo ha deciso di fare cassa, senza interrogarsi sulle conseguenze sociali che avrà questa manovra.
Già nella manifestazione dello scorso 27 maggio, siamo scesi in piazza per ribadire quanto il reddito di cittadinanza, insieme al salario minimo fossero due misure ecologiste!
Opportunamente inserito in una battaglia più ampia, quella per il riequilibrio della filiera agroalimentare e per il miglioramento delle condizioni di agricoltori e lavoratori agricoli- che Terra! porta avanti da anni- il reddito contribuirebbe a prendere parte al processo di transizione ecologica nelle filiere del cibo. Con redditi e salari dignitosi sarebbe possibile a tutte e a tutti di scegliere cosa acquistare, prendendo parte così anche alla valorizzazione di un cibo sostenibile, equo e di qualità.
Non vogliamo che il cibo diventi uno strumento di divario sociale.
Vogliamo che a chiunque sia garantito un cibo di qualità! Le politiche di carità non hanno mai funzionato e non lo faranno questa volta!
Servono sussidi! Perché senza giustizia sociale, non ci sarà mai una giustizia ambientale!
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