Pubblicato da Redazione
il 20/05/2022
Abbiamo compiuto un nuovo passo verso il contrasto al caporalato e il riequilibrio della filiera agroalimentare.
Insieme all'OI del pomodoro da industria del Nord Italia, un'organizzazione interprofessionale, che unisce OP (organizzazioni di produttori) e industrie di trasformazione che lavorano nella filiera del pomodoro in quasi tutte le regioni del Settentrione, abbiamo firmato un protocollo che ci impegna a lavorare insieme per l'etica del lavoro e il rispetto dei diritti.
L'obiettivo dell'accordo è infatti favorire inserimenti lavorativi di persone vittime di caporalato e sfruttamento, attraverso assunzioni regolate dalla Contrattazione collettiva nazionale, provinciale e aziendale, che monitoreremo con grande attenzione.
In base ai punti stabiliti dall'accordo, l'OI del pomodoro promuoverà presso i propri associati dei percorsi formativi e di inclusione lavorativa . Terra! si assicurerà che gli inserimenti siano fatti nell'ottica della legalità e supporterà i soci dell'OI nell’attivazione dei percorsi di inclusione lavorativa e nella ideazione dei momenti formativi.
Alla firma dell'accordo, che si è svolta a Parma, hanno preso parte quasi tutti i soci dell'OI, che hanno raccontato i tanti ostacoli che il settore agricolo e industriale incontra nella fase del reclutamento della manodopera in agricoltura, prime fra tutte, il trasporto e l'incontro tra domanda e offerta.
Quegli ostacoli che conosce bene chi proviene da Paesi Terzi ed è alla ricerca di un lavoro in agricoltura nel nostro paese. Un percorso difficile, in cui pur di avere un salario, spesso si accettano le condizioni più svilenti, dove il pubblico spesso risulta carente, come per la parte relativa al collocamento.
Come denunciamo da tempo, resta questa una delle criticità più difficili da superare nel comparto. Ai continui allarmi sulla carenza della manodopera, i governi hanno sempre risposto con provvedimenti di emergenza, che però si sono rivelati inutili e dannosi, come abbiamo raccontato qui. Ciò che serve è invece un dialogo tra i servizi del pubblico e il mondo imprenditoriale, che favorisca un corretto inserimento lavorativo nel comparto agricolo.
Le potenzialità del progetto Di.Agr.A.M.M.I. di legalità del Centro-Nord
L’accordo con l’OI del pomodoro da industria del Nord è stato possibile anche grazie al lavoro che abbiamo portato avanti nei territori delle regioni del Nord, nell’ambito del progetto Di.Agr.A.M.M.I di legalità del Centro-Nord.
Le formazioni teoriche su diritti e sindacalizzazione e quelle pratiche in azienda ci hanno permesso di entrare in contatto con persone provenienti da caporalato e sfruttamento, e che hanno un urgente bisogno di lavorare.
Non solo.
Il rapporto che si è instaurato con le aziende agricole ci ha fatto toccare con mano le nuove criticità che il comparto sta vivendo, tra carenza di manodopera e crisi climatica, due fattori che stanno producendo ingenti perdite economiche, costringendo molte piccole aziende alla chiusura.
Abbiamo provato ad entrare nel vivo di queste criticità e a trasformarle in possibilità. Perché solo con la collaborazione di tutti gli attori del comparto, la filiera potrà diventare più equa, e datori e lavoratori cominceranno ad interessarsi ai reciproci bisogni.