Pubblicato da Redazione
il 21/11/2022
Con il seminario “Lo sfruttamento in agricoltura: pratiche e azioni per riequilibrare la filiera”, che si è volto a Palazzo D'Accursio a Bologna il 22 novembre scorso, abbiamo tirato le somme delle attività che abbiamo svolto nei due anni di Diagrammi Nord, un progetto che ha visto il coinvolgimento di una fitta rete di soggetti istituzionali, sociali e di imprese agricole a livello regionale e interregionale (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Marche) con l’obiettivo di contrastare e fare emergere diverse forme di sfruttamento lavorativo.
Da 14 anni, contrastiamo il caporalato, facendo dialogare il mondo dei lavoratori e quello delle aziende! Ecco perché per noi è importante organizzare momenti di confronto con tutti questi attori, con cui abbiamo lavorato per la buona riuscita della formazione dei beneficiari e degli inserimenti lavorativi, spesso andando anche oltre il nostro mandato, pur di riuscire a garantire tutele a lungo termine ai lavoratori.
Lo ripetiamo da tempo: non si può sconfiggere lo sfruttamento, se non in un'ottica di filiera! Ciò che avviene sui campi ha un corrispettivo sugli scaffali dei supermercati in cui ogni giorno andiamo a fare la spesa e sullo schiacciamento dei prezzi, che la Gdo impone al resto della filiera!
La sinergia che abbiamo creato con l'OI del pomodo da Industria del Nord Italia, con cui abbiamo siglato un Protocollo per la promozione del lavoro dignitoso a maggio scorso, ci ha permesso di attivare un dialogo con le aziende partner, come Le Due Valli in provincia di Ferrara. Un'azienda che trasforma pomodoro biologico, che ha aperto le sue porte alle persone coinvolte in questo progetto, mostrando tanto interesse per il percorso formativo e quindi per le esigenze dei lavoratori. Il lavoro con il capofila di Diagrammi Nord, il Consorzio Nova, ci ha aiutato a lavorare in squadra, tenendo insieme i tanti livelli di complessità che questo percorso presentava.
Parallelamente, si è andata consolidando la collaborazione con vecchi e solidi partner, come la Flai CGIL e l'OIM-Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Un legame che ci ha permesso di capire meglio le esigenze di beneficiari e imprese e di lavorare su un doppio binario, per noi indissolubile per il reale contrasto dello sfruttamento in agricoltura.
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