Pubblicato da Redazione
il 08/07/2020
Quello che sta accadendo in queste ore in Parlamento è un fatto grave: il governo ha deciso di porre il voto di fiducia alla Camera sul decreto rilancio, escludendo di fatto la possibilità di migliorare la norma sulla regolarizzazione.
Una norma richiesta a gran voce dalla società civile, che doveva aiutare migliaia di persone ad emergere da situazioni di irregolarità, riducendo il rischio di sfruttamento lavorativo e caporalato.
Sarebbe stato indispensabile aumentare le categorie di lavoratrici e lavoratori beneficiari della norma, oltre a togliere il vincolo temporale per evitare che fare domanda fosse solo chi è divenuto irregolare a partire dal 31 ottobre 2019, una finestra troppo breve per abbracciare una platea sufficientemente ampia.
I miglioramenti andavano fatti emendando il provvedimento durante il passaggio parlamentare, ma il voto di fiducia sostanzialmente "blinda" il testo del governo.
E' mancato il coraggio, e a pagarne lo scotto saranno ancora una volta i più deboli e vulnerabili.