La Regolarizzazione 2020 non può più attendere
Pubblicato da Redazione
il 21/04/2021
Anche noi abbiamo aderito alla lettera aperta inviata dalla campagna Ero straniero ai rappresentati di governo e Parlamento, per (ri)accendere i riflettori sulla regolarizzazione straordinaria del 2020, che rischia di fallire e di trasformarsi in un’occasione persa, a causa dei ritardi maturati nell’esame delle domande presentate.
Lo scorso anno, all’alba della pandemia, è stata messa a rischio l’incolumità di centinaia di migliaia di esseri umani, tra cui i migranti che lavorano in agricoltura e si è, contestualmente rischiato uno stop al comparto agroalimentare. Ecco perché insieme alla Flai Cgil, ci siamo mobilitati immediatamente, inviando una lettera appello alle istituzioni italiane, in cui chiedevamo la regolarizzazione dei lavoratori agricoli stranieri e irregolari che vivono nei ghetti del nostro Paese, vittime di sfruttamento. E ce l’abbiamo fatta!
Ma secondo quanto emerge dal monitoraggio di Ero Straniero sull’avanzamento delle domande di emersione dal lavoro nero, i ritardi sono gravissimi. Al 16 febbraio 2021, dai dati del ministero dell’interno, emerge che solo il 5% delle domande è giunto nella fase finale della procedura e che in circa 40 prefetture, distribuite su tutto il territorio, non risultano nemmeno avviate le convocazioni.
Ritardi che avranno pesanti conseguenze in termini di sicurezza sociale e soprattutto sanitaria, vista l’urgenza di garantire a queste persone l’accesso alla campagna vaccinale in corso e un ritorno in sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ecco perché, insieme alle altre organizzazioni firmatarie, chiediamo al governo di velocizzare l’iter delle domande in attesa di risposta e al parlamento di riprendere l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare, ferma in Commissioni affari costituzionali della Camera.
Abbiamo creduto molto a questa battaglia e continueremo quindi ad alzare la voce fin quando non saranno esaminate tutte le domande!
Leggi la lettera: https://bit.ly/2QNo8u0
