Pubblicato da Redazione
il 10/07/2023
In questi giorni, a Bruxelles, si stanno discutendo proposte e direttive, che rischiano di cambiare completamente il volto dell'agricoltura di domani e di fare a pezzi gli obiettivi del Green Deal, la strategia ambientale messa in campo dalla Commissione Ue, che punta a raggiungere una neutralità climatica entro il 2050.
Il via libera ai nuovi OGM a livello nazionale, di cui parlavamo solo un mese fa, si è trasformato in un semaforo verde europeo. Inoltre il SUR - Sustainable Use of pesticides Regulation- la proposta Ue di riforma del regolamento sull'uso sostenibile dei pesticidi rischia di essere bocciata.
Due misure che sicuramente indeboliranno le già fragili politiche ambientali, su cui pende l'incognita delle elezioni europee del 2024, e quindi il futuro delle filiere del cibo e dei principali attori del comparto.
Sui nuovi OGM, lo scorso 5 luglio, la Commissione Ue ha avanzato una proposta che esenterebbe, se approvata così com'è, la stragrande maggioranza dei nuovi OGM (o TEA, Tecniche di evoluzione assistita in agricoltura) dagli obblighi previsti oggi per gli OGM transgenici: valutazione del rischio, tracciabilità, etichettatura. Una deregolamentazione che rischia di indebolire le procedure di sicurezza sui TEA, molti dei quali saranno dispensati dall'etichettatura. Una misura con cui di fatto si pone fine al diritto degli stati membri di vietare la coltivazione di queste piante geneticamente modificate sul proprio territorio.
La proposta, se approvata, avrebbe un duplice effetto, sull'agricoltura e sul cibo. I consumatori perderebbero la possibilità di scegliere prodotti senza OGM, mentre gli agricoltori, che non sono stati praticamente mai ascoltati, non potrebbero più garantire filiere libere da OGM, a causa della contaminazione accidentale dei loro campi.
Viene così spianata la strada delle multinazionali agli OGM, perché i TEA rientrano nel campo di applicazione dei brevetti industriali. Se per una varietà vegetale o animale derivata da "processi essenzialmente naturali" non si può chiedere il brevetto, per questi tratti NGT (Nuove tecniche genomiche) prodotti in laboratorio, invece è possibile. Il che vuol dire che la proprietà esclusiva dell'invenzione sarà per 20 anni di una sola azienda o soggetto economico, che avrà la libertà di decidere se e a chi venderla.
Insieme alla Coalizione Italia Libera da OGM abbiamo espresso tutto il nostro dissenso e la nostra preoccupazione e abbiamo chiesto agli europarlamentari di respingere questa proposta in tutte le sedi idonee.
Con l'approvazione del SUR - Sustainable Use of pesticides Regulation- la proposta di riforma del regolamento sull'uso sostenibile dei pesticidi, dovrebbero concretizzarsi alcuni obiettivi della strategia Farm to Fork, in particolare la riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030, che per l'Italia significa un obiettivo nazionale oltre il 60%.
Sulla approvazione pesa la richiesta del Consiglio Ue, con il PPE al primo posto, di una ulteriore valutazione di impatto, che la Commissione UE ha condotto, segnalando che c’è ancora molto da fare.
Il rischio bocciatura è altissimo, nonostante le richieste di alcune delle associazioni degli agricoltori europei, che chiedono più tutele, e nonostante i tentativi maldestri della Commissione, che ha provato a mercanteggiare l'approvazione di questa misura con la proposta sui Nuovi OGM. E invece, anche in questo caso, il sentiero sembra essere molto più tortuoso del previsto e le debolezze della Commissione UE sempre più acute, visto che mentre il via libera ai Nuovi OGM è di fatto già una realtà non si può dire lo stesso per il SUR.