Latina: la morte di Satnam Singh faccia rumore!

Pubblicato da Fabio Ciconte

il 19/06/2024

 

Siamo arrabbiati e tristi. La morte di Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni, deceduto dopo aver perso il braccio in un’azienda agricola di Latina mentre raccoglieva il fieno, è una ferita profonda che lascia il segno in  tutte e tutti noi. 

Satnam infatti aveva perso un braccio mentre lavorava, trinciato da un macchinario agricolo. Il datore di lavoro, però, non solo non lo ha soccorso ma  lo ha letteralmente abbandonato nei pressi della sua abitazione, come un sacco di rifiuti. Come si fa con qualcosa che non ti serve più, perché ormai rotto, vecchio. In un gesto che racconta tutta la vergogna della sopraffazione. 

Non possiamo tacere di fronte a questo atto criminale.

In tutti questi anni, con Terra! abbiamo continuato a denunciare le nuove forme di sfruttamento, lo abbiamo fatto al Sud e nelle regioni del Nord Perché dovunque abbiamo indagato, abbiamo trovato situazioni di sfruttamento e caporalato. 

Di fronte alla morte di Satnam, giunto in Italia come tanti altri lavoratori indiani che vivono nella provincia di Latina, riusciamo a provare solo tantissima rabbia. Per aver detto spesso e a voce alta che lo sfruttamento c’è, esiste, e ha tantissime facce. E se solo si avesse voglia di guardarle, si capirebbe che c’è moltissimo da fare. 

Perché lo sfruttamento si annida laddove c’è spazio. Lo spazio lasciato dalle istituzioni. Lo spazio lasciato dalla nostra disumanità e indifferenza. 

E allora dobbiamo dirci che bisogna tornare in piazza per riappropriarci dello spazio che ci è stato tolto. Come ci hanno insegnato le rivolte di Rosarno, Nardò e Latina, solo così le cose potranno veramente cambiare.

Ascolta le parole di Fabio Ciconte

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