Pubblicato da Redazione
il 17/03/2023
L'avanzata delle lobby della carne in Europa e in Italia continua senza ostacoli.
Il 15 marzo scorso, la Commissione Agricoltura ha cominciato la discussione della proposta di legge n.746- "Disposizione in materia di denominazione dei prodotti alimentari contenenti proteine vegetali", avanzata dal deputato della lega, l'on. Mirco Carloni.
Se passerà questa legge, non troveremo più in commercio le "bistecche di tofu" o gli "hamburger di soia", perché l'industria della carne non vuole che si associno i prodotti con proteine vegetali con quelli contenenti proteine animali. Per questo motivo, Terra! è al fianco di Essere Animali e di una rete di oltre 30 associazioni, italiane ed europee, che chiede alla Commissione di essere audita, così da rappresentare il punto di vista di ambientalisti, consumatori e di una fetta di imprenditori, che hanno deciso di investire nel settore vegetale. Una rete che ha lanciato una petizione, per bloccare questa proposta di legge, che puoi firmare qui!
La proposta di legge non è infatti né in linea con i trend di consumo di cibi a base di proteine vegetali, in netto aumento rispetto al passato, né in linea con le indicazioni europee, che già nel 2013, con un Regolamento, sancivano l'utilizzo di queste denominazioni, che non ingannano i consumatori, ma anzi aiutano a fare chiarezza sul cibo che acquistiamo. Il settore zootecnico contribuisce per l'81-86% alle emissioni totali di gas serra che arrivano dall'agricoltura. Ridurre il consumo, ma soprattutto gli allevamenti è una delle prime azioni da compiere per attuare un cambio di passo.
E invece, proprio nella giornata di ieri, 16 marzo, mentre il Consiglio dei ministri dell'Ambiente Ue approvava la nuova direttiva contro le emissioni industriali, l'Italia si opponeva. I 27 stati membri a Bruxelles hanno infatti trovato un accordo sul testo che per la prima volta copre anche gli allevamenti, mentre i nostri ministri dell'Ambiente e delle Politiche Agricole, Pichetto Fratin e Lollobrigida, hanno criticato le soglie indicate per il settore dei bovini, che "rischiano di desertificare un intero comparto".
Ridurre il consumo e la produzione di carne non solo è un atto ambientalista, ma anche politico! E noi daremo battaglia a chiunque sostenga il contrario e gli interessi dei pochi!
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