Si perché dopo l'approvazione alla Camera degli emendamenti al codice antimafia della scorsa settimana, tra cui quello proposto da
#FilieraSporca sulla responsabilità in solido per le aziende che sfruttano i lavoratori nei campi tramite il caporalato, altre norme di contrasto al caporalato verranno inserite nel Ddl presentato dai ministeri Giustizia, Lavoro e Agricoltura in discussione proprio in queste settimane. E' stata un’occasione di lavoro vero, insomma, quella che ha visto oggi Fabio Ciconte, di Filiera Sporca, nonché anche presidente di Terra!, partecipare al tavolo di discussione sul Ddl Martina, Orlando, Poletti. "Elenco pubblico fornitori ed etichetta narrante per conoscere la vita dei prodotti. Dobbiamo fare in modo di costruire una casa di vetro in cui il caporale deve sparire", ha sottolineato Ciconte. Al tavolo, coordinato da Davide Mattiello (deputato Pd), erano presenti il ministro Andrea Orlando, Marco Omizzioli, coop In Migrazione, Luciano Silvestri, responsabile legalità e sicurezza della CGIL, e Giancarlo Caselli, presidente dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata nell'agricoltura, che ha ribadito con forza la condivisione di un'altra delle tre proposte di #FilieraSporca ossia la necessità di istituire un'etichetta narrante per i prodotti italiani, ricordando come la commissione sulle agromafie, che lui presiede, abbia presentato un testo per una legge contro le frodi e per la trasparenza di filiera.