Pubblicato da Redazione
il 11/12/2023
Oggi al Consiglio dei ministri dell'Agricoltura europeo non è stata raggiunta la maggioranza qualificata per far passare la proposta della presidenza spagnola sulla deregolamentazione dei nuovi OGM. La proposta punterebbe a eliminare l'etichettatura, la tracciabilità e la valutazione del rischio per i nuovi OGM, ottenuti con le New Genomic Techniques (NGT).
Una situazione di stallo che lascia però soddisfatti chi come noi è parte della Coalizione "Italia libera da OGM"*, con cui da tempo denunciamo il rischio che comporterebbe la liberalizzazione dei nuovi OGM, che una parte delle istituzioni europee prova invece a sponsorizzare come la ricetta contro i cambiamenti climatici. Secondo questa visione, i nuovi OGM permetterebbero di ottenere piante resistenti al climate change, meno bisognose di pesticidi e più produttive. Ma così non è, per questo molti paesi si dono detti contrari.
Per l'approvazione definitiva, serviva il 55% dei paesi membri che rappresentassero almeno il 65% dei cittadini europei. Ma numerosi paesi hanno espresso contrarietà o perplessità a procedere. Tra questi, spiccano Austria, Croazia, Slovacchia, Ungheria, Germania, Bulgaria, Grecia, Polonia, Romania, e Slovenia.
Le preoccupazioni principali espresse sono:
Preoccupazioni che condividiamo, che tuttavia non impediranno alla presidenza spagnola di provare a far passare questa proposta il prossimo 22 dicembre, alla riunione degli ambasciatori UE.
L'Italia ha seguito la proposta spagnola. Nonostante il nostro paese abbia difeso per oltre vent'anni una stretta regolamentazione dei prodotti dell’ingegneria genetica, rispettando il volere della maggioranza assoluta dell’opinione pubblica, l'attuale governo è ora a lavoro per smantellare queste conquiste e immettere sul mercato nuovi OGM non testati.
Una liberalizzazione totale, come quella proposta dalla Commissione UE e sostenuta da alcuni governi e da molti parlamentari europei, renderebbe impossibile sia coltivare che scegliere prodotti liberi da OGM. L’abolizione dell’etichettatura priverebbe infatti il consumatore della libera scelta, mentre la mancanza di tracciabilità e di severe misure di salvaguardia toglierebbe agli agricoltori ogni difesa dalla biocontaminazione dei loro campi. Per le filiere OGM free (e soprattutto per il biologico) sarebbe la fine, perché cadrebbe ogni garanzia di qualità.
Con la Coalizione Italia libera da ogm, esortiamo agricoltori, cittadine e cittadini e rappresentanti delle istituzioni a respingere questo disegno, a difendere il principio di precauzione e rivendicare il diritto a un cibo di qualità e coltivato in modo ecologico.
*La Coalizione Italia libera da Ogm raggruppa:
Associazione Consumatori Utenti, Agorà degli Abitanti della Terra, AIAB, AltragricolturaBio, ASCI, AssoBio, Associazione per l’agricoltura biodinamica, Associazione rurale italiana, Attac Italia, Centro Internazionale Crocevia, Coltivare Condividendo, Coordinamento ZeroOgm, CUB, Custodi di semi, Deafal, Egalité, Equivita, European Consumers, Fairwatch, Federazione Nazionale Pro Natura, Federbio, FIRAB, Fondazione Seminare il Futuro, Greenpeace, ISDE, Legambiente, LIPU, Navdanya International, RIES, Ress, Seed Vicious, Slow Food Italia, Associazione Terra!, Terra Nuova ONG, Transform! Italia, USB, Verdi Ambiente e Società, WWF