Il Governo introduce l'ennesima misura discriminatoria.
Come già fatto con le misure che sostituiranno il Reddito di cittadinanza, l'AdI e il SFL, il Governo determina quali persone in povertà sono meritevoli di aiuto e quali no.
Per percepire la Carta Acquisti, che prevede l'erogazione di 382,50 euro una tantum per l'acquisto di beni di prima necessità, bisogna far parte di nuclei familiari numerosi, con Isee fino a 15.000 euro, residenti in Italia. La Carta NON andrà invece a chi gode di altre forme di sostegno economico pubblico, inclusi il Reddito di Cittadinanza e la Naspi.
Una misura di contrasto alla povertà alimentare, che quindi esclude proprio chi più ne avrebbe bisogno - i soggetti più poveri - discrimina i migranti, persegue il disegno familista con la penalizzazione delle famiglie meno numerose, colpevolizza e punisce chi già percepisce sostegni pubblici e chi non lavora, acuendo la lotta tra poveri.
Uno strumento che pone in secondo piano l’accesso al cibo di qualità, un diritto che dovrebbe essere riconosciuto a tutte le fasce della popolazione e che è un pezzo di una battaglia più grande, quella contro i cambiamenti climatici.
A inizio 2022 erano più di 2 milioni le persone in Italia in condizione di insicurezza alimentare, 13 milioni quelle a rischio povertà alimentare. Un quadro sicuramente peggiorato dall'aumento del prezzo della spesa alimentare, incrementato del 7,7% nel 2023 rispetto all'anno scorso, che ha spinto molte persone verso i discount.
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