Pubblicato da Redazione
il 27/06/2019
Con 369 favorevoli e 60 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato oggi la proposta di legge 1549-A, che vieta le aste al doppio ribasso nell'acquisto di prodotti alimentari.
Un testo che come Terra! abbiamo fortemente promosso con l'obiettivo di cancellare una pratica che strozza tutta la filiera impoverendo l'agricoltura e creando le precondizioni perché si verifichino fenomeni di sfruttamento lavorativo e caporalato.
“Accogliamo con favore questa legge contro le aste al ribasso – dichiara Fabio Ciconte, direttore di Terra! – Dopo le nostre pressioni finalmente è arrivata la risposta delle istituzoni. Il provvedimento approvato oggi è importante perché giunge alle porte di una nuova stagione di raccolta dei pomodori e manda un chiaro messaggio ai gruppi della GDO che utilizzano queste pratiche sleali per rifornirsi di tanti prodotti di largo consumo: d'ora in poi non saranno più tollerate, perché fanno male a tutta la filiera, a cominciare dagli agricoltori e dai braccianti che ancora troppo spesso vengono sfruttati per raccogliere il cibo che mangiamo ogni giorno”.
La proposta, firmata dall'Onorevole Susanna Cenni (PD), attende ora il passaggio in Senato. Dalla Camera è uscita con una chiara maggioranza trasversale che testimonia l’importanza di questa battaglia: il divieto di utilizzo delle aste è rafforzato da sanzioni fra i 2 e i 50 mila euro, cui si aggiunge – nei casi più gravi – il blocco dell'attività commerciale per 20 giorni. Il testo limita anche il sottocosto, utilizzato con troppa disinvoltura da molti soggetti della grande distribuzione e poi scaricato sugli altri anelli della filiera. Se la legge passerà tal quale anche al Senato, vendere sotto il costo di produzione sarà possibile solo in casi ben codificati, programmati e concordati con i fornitori, oppure per evitare gli sprechi in caso di merce che rischia il deperimento.
“Come abbiamo dimostrato nel caso delle aste fatte per la passata di pomodoro e per il pecorino romano, meccanismi come il sottocosto e le aste al doppio ribasso distruggono l’intera filiera – conclude Fabio Ciconte – perché se un lato garantiscono un prezzo basso, utilizzato come esca per attrarre il consumatore, dall'altro chiedono sforzi insostenibili all’ambiente e ai produttori, oltre ad aggravare le condizioni di sfruttamento dei lavoratori e il caporalato. È un dovere di tutti mettere fine a queste dinamiche distorte e finalmente la politica ha dato un segnale”.
Come funzionano le aste al doppio ribasso
Il meccanismo delle aste elettroniche inverse, o al doppio ribasso, viene utilizzato da alcune catene distributive per rifornirsi di diversi prodotti: il pomodoro, l’olio, il caffè, i legumi e le conserve di verdura, il latte. Ai fornitori, le centrali d’acquisto della GDO chiedono tramite e-mail ad avanzare un’offerta per la vendita di uno stock di prodotto. Raccolte le proposte, lanciano una seconda asta, nuovamente al ribasso, partendo dal prezzo inferiore raggiunto durante la prima. In pochi minuti, su un portale web, il fornitore è chiamato a competere selvaggiamente con altri che non conosce, per aggiudicarsi la commessa. Chi si aggiudica la fornitura, spesso si è spinto talmente al limite che, per garantirsi un esiguo margine, deve rivalersi sui produttori da cui acquista la merce. A loro volta, questi ultimi si possono trovare in difficoltà nel garantire i diritti fondamentali ai lavoratori agricoli. In tal modo, il meccanismo delle aste al doppio ribasso contribuisce a rendere più difficile l’eradicazione dello sfruttamento e del caporalato.
Come nasce la legge contro le aste al doppio ribasso
La proposta di legge approvata oggi alla Camera nasce da una battaglia iniziata ad inizio 2017, quando Terra!, daSud e la Flai CGIL lanciarono la campagna #ASTEnetevi, per chiedere alla grande distribuzione di rinunciare al meccanismo delle aste per l'acquisto dei prodotti alimentari. Quella battaglia portò alla firma, il 28 giugno 2017, di un protocollo del Ministero dell'agricoltura - guidato allora da Maurizio Martina - cui aderirono Federdistribuzione e Conad, impegnandosi a non utilizzare le aste. Intanto, nel Parlamento europeo si avviavano i lavori per l'approvazione – arrivata lo scorso inverno – di una direttiva sulle pratiche commerciali sleali lungo la filiera agroalimentare. Fra le pratiche elencate, tuttavia, mancavano le aste al doppio ribasso. Fortunatamente, l'Italia ha rimediato con questa proposta di legge, il cui iter deve concludersi al più presto con il voto del Senato.