Cambiare modello: l'augurio di Terra! per la Giornata mondiale dell'ambiente

Pubblicato da Redazione

il 05/06/2023

Fin dal 1972, il 5 giugno di ogni anno viene celebrata la Giornata mondiale dell'ambiente, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare la prima Conferenza sull’ambiente, tenutasi a Stoccolma nel giugno dello stesso anno. 

Si trattava del primissimo tentativo di sensibilizzare le persone alla cura della terra e degli ecosistemi. Oggi, in una fase critica per l'ambiente, chiedersi cosa possa fare il singolo non può bastarci più! Il tema scelto per la giornata di quest'anno è #Beatplasticpollution (Sconfiggi l'inquinamento da plastica) e ha lo scopo di fare luce sull'uso e abuso che si fa della plastica.

Secondo le stime dell'Onu, la produzione globale di plastica primaria raggiungerà i 1.100 milioni di tonnellate entro il 2050. Cifre stratosferiche che oltre ad interrogare ciascuno di noi, devono inchiodare la politica alle sue responsabilità, per mettere un freno a questo modello e alle aziende che continuano a produrre inquindando. Bisogna cominciare a lavorare davvero per una transizione ecologica, in tutti i settori: dall'agricoltura all'industria all'energia. Per l'Onu, circa il 36% di tutta la plastica prodotta viene utilizzata negli imballaggi, compresi i prodotti in plastica monouso per contenitori per alimenti e bevande, di cui circa l’85% finisce in discarica o come rifiuto non regolamentato.

Quando abbiamo denunciato il settore delle insalate in busta, la IV gamma, per il gravoso impatto sui suoli e sull'ambiente, ma anche per l'utilizzo di imballaggi in plastica, siamo stati duramente attaccati. Oggi la proposta di regolamento sugli imballaggi presentata dalla Commissione europea introduce uno stop alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, giudicate superflue. Una decisione che non cambia lo stato di cose, ma che rappresenta un segnale. Ma in questi casi, la prudenza è d'obbligo. Sarebbe meglio dire "rappresenterebbe", dal momento che su questo regolamento si sono già scagliati interessi di un'intera categoria. Ma il cambiamento non è più rimandabile!

Oggi le drammatiche immagini che ci arrivano dall'Emilia Romagna impongono una risposta immediata da parte della politica. Ma soprattutto impongono di non fare gli stessi errori del passato, riproducendo lo stesso modello produttivo, basato sull'accumulazione dei profitti a discapito di ambiente e esseri umani. 


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