la crisi delle pere

La crisi delle pere

Il settore delle pere, che ha il suo cuore economico in Emilia-Romagna, è in forte crisi a causa della riduzione dei redditi e delle superfici.

In Italia, dal 2000 a oggi c’è stata una riduzione da 42.000 a 30.000 ettari coltivati. Solo nella regione Emilia-Romagna, sono andati persi 6.000 ettari negli ultimi 15 anni.

Secondo i diversi operatori, le cause sono diverse e sono legate direttamente o indirettamente ai mutamenti climatici: gli inverni troppo caldi e le improvvise gelate; l’aumento delle specie invasive come la cimice asiatica; l’impossibilità di utilizzare alcune molecole che conservano a lungo i frutti e quindi la difficoltà di negoziare con i distributori; i rigidi capitolati della GDO relativi al calibro, che fanno aumentare gli scarti, riducendo la redditività.

A questi, si aggiunge un problema cruciale: la scarsa capacità aggregativa dei produttori. Nonostante la tradizione cooperativistica della regione, la creazione del consorzio “Opera” non ha dato gli effetti sperati, riuscendo a raggruppare solo il 25 per cento degli agricoltori.

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