Con il progetto Di.Agr. A.M.M.I Sud, Terra! è impegnata in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Basilicata nella realizzazione di percorsi formativi rivolti a cittadini di Paesi Terzi, resi vulnerabili da esperienze di sfruttamento lavorativo in agricoltura e in altri settori lavorativi.
In sinergia con realtà partner del progetto, guidati dalla Flai CGIL, gli operatori e i referenti territoriali di Terra! sono impegnati nella individuazione di aziende agricole da coinvolgere nella formazione tecnica e nell’attivazione di tirocini per i beneficiari. Attraverso alcune formazioni trasversali, ai partecipanti vengono fornite le principali nozioni sui diritti nei luoghi di lavoro e sui diritti sindacali, e al contempo, le basi per poter svolgere alcune mansioni specifiche, in campo agricolo, che impediscono di cadere nel ricatto dello sfruttamento. Fenomeni come il caporalato, il lavoro nero e il lavoro grigio si annidano infatti più frequentemente nei lavori generici, dove il ricambio del personale è continuo perché il lavoro non è legato ad una particolare skill dell’operaio.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai CGIL nel VI Rapporto agromafie e caporalato, nel 2021 in Italia ci sono 230mila lavoratori irregolari in agricoltura, di cui una componente crescente è rappresentata da donne. Nonostante le tante situazioni di irregolarità emerse recentemente al Nord, il lavoro agricolo subordinato irregolare è presente in particolare in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria e Lazio con tassi che superano il 40 per cento.
Ecco perché l'intervento in queste regioni richiede, più che altrove, una sinergia tra istituzioni, tessuto produttivo e organismi deputati all'incontro di domanda e offerta.